Protezione di Jägermeister contro lo sfruttamento della reputazione

07.07.2023

I marchi Jägermeister sono stati giudicati ben noti. Il 4 luglio 2023, la Corte Suprema Austriaca ha confermato nella sua decisione 4Ob55/23a che un liquore alle erbe di un discount, in cui la combinazione di colori, le scritte e la rappresentazione pittorica si basano in modo evidente sui noti marchi Jägermeister in una visione d’insieme, porta a un’associazione mentale e allo sfruttamento della reputazione.

La convenuta non aveva ragioni giustificabili per etichettare il suo liquore alle erbe nella forma scelta: In particolare, la combinazione di colori, la scritta in frattura su una banderuola arancione e la rappresentazione figurativa (testa di cervo) si basano, in una visione d’insieme, in modo evidente sui noti marchi Jägermeister e determinano un’associazione mentale nonché uno sfruttamento della reputazione. Al contrario, il marchio rosso e bianco (sconto) del convenuto non è stato applicato al prodotto in modo accattivante, il che ha impedito lo sfruttamento della reputazione. Il marchio proprio non era quindi idoneo a eliminare l’imponente legame mentale con i marchi del ricorrente.

Il riferimento agli elementi di design di Jägermeister, come l’uso di una testa di cervo – non anche se, ma proprio perché distorta in modo comico – era inteso e adatto a richiamare i giovani festaioli. Secondo la Corte Suprema, invece, il pubblico interessato alla caccia non si sarebbe sentito indirizzato.

 

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